martedì 28 ottobre 2008

CULTURA


Vi scrivo dopo una giornata di lavoro all' indomani del mio rientro da milano. Mi ci voleva proprio. Mi sono ricaricato. Mi cominicava a mancare "casa" intesa come italia, perchè oltre a tutto quello che distingue un paese da un altro, per noi italiani c' è una cosa che davvero traccia un soloco profondo con tutti il mondo. Credo che siamo l' unico popolo, cosa di cui vado molto fiero, che vive per mangiare e non mangia per vivere. Quanto della nostra cultura ruoti intorno al cibo l' ho capito solo ora. E' una cosa talmente radicata in noi che neanche ci facciamo caso, per noi è naturale, ovvio aspettare e immaginare il pranzo e la cena come due eventi. Non solo pasti, perchè in quei momenti ti ritrovi con la famiglia, senti tutto il calore delle persone che ti vogliono bene, in fin dei conti è uno dei pochi momenti in cui si sta tutti insieme e si condivide qualcosa. Ma tornando al cibo, posso dire che quello che per noi è normale, almeno un primo o un secondo, più contorno, frutta e se vuoi dolce e caffè è la base di ogni nostro pasto. Per il resto del mondo si riduce a pura alimentazione, sostentamento, si perde pressochè completamente ogni piacere nel mangiare, lo si fa perchè si deve e cosa ancora più sconvogente perchè nn si puo altrimenti. Ho messo l' immagine di un supermercato, perchè se entrare in uno qualsiasi di questi in un quale che sia paese dell' europa, significa perdersi in una miriade di scatole, scatoline, scatolette contenenti le cose più disparate e più disgustose. Da noi significa ritrovarsi nel paese dei balocchi dove ogni cosa puo riuscire stimolare le tue papille gustative e la tua fantasia per creare poi a casa qualcosa di buono e che oltre allo stomaco ti scaldi anche il cuore. Perchè in fin dei conti è questo l' effetto che ci fa mangiare. Ed è giusto che sia così.

venerdì 3 ottobre 2008

Ancora alla rinfusa

Oggi me ne sto bello bello a casa. Niente Behnisch, in germania si festeggia la riunificazione delle 2 germanie appunto. Week end lungo per il piacere mio e un po' di tutto lo studio, eccetto quelli impegnati nelle competition, vabbè ma quelli nn contano. Sono i fortunati o gli sfortunati dello studio. Fortunati è facile il capire perchè, penso sia stimolante pensare e proporre un concetto che si ha in testa, architettura appunto e cosa non secondaria stretto contatto coi partner. Penso che si impari molto. Sfortunati, è altrettanto facile da capire, i tempi sono strettissimi e si deve spesso tiare fino a tardi la sera mangiando in ufficio pizza o pasta del vicino ristorante italiano Goldoni. Che tra l' altro fa una buona pizza. La crisi economica mondiale si sente... Vi dirò di più in privata sede.
Oggi sono andato a leggere un po' al parco ma cazzo faceva un fredo allucinante e sono dovuto rientrare e accendere i termosifoni, roba che battevo i denti pure essendo bello imbacuccato. E' notizia di giorni che a Stoccarda sovente in inverno si va tranquillamente 10 gradi sotto zero...e vai. Per tenere al sicuro la mia famiglia chiedo a Giulia se gentilmente invece di scrivere "Liceale" può scrivere "nonna" oppure "zia", tanto per evitare rischi inutili. Ovviamente scherzo ma mi sembrava doveroso allinearmi alle dichiarazioni delle E e della I di Elio e redarguire la O, visto che loro ce l' hanno sott' occhio e sanno quello che combina.
In attesa che qualcun prenda l' iniziativa e mi venga presto a trovare consiglio: se siete in più di 2 secondo me la macchina vi conviene. 9- 10 ore e siete a Stuttgart col prezzo di 140 euro piu o meno. L' ha fatta mio fratello da Ancona e gli è venuto questo. Beh che dire... pensateci. Poi è ovvio che per l' alloggio ci accampiamo da me.